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L'INFANZIA IN CONVENTO
Nel convento del Monastero di Santa Chiara era usanza antica accogliere bambine, infatti nelle notizie dell'archivio del Monastero che abbiamo trovato parla di allieve accolte intorno all'anno XIX secolo , infatti i pochi documenti che è stato possibile reperire tra le macerie furono portati e conservati su alla curia vescovile dove ancora oggi sono attualmente, si parla di famiglie aristocratiche e borghesia locali .In particolare da una ricerca di Irene Palombo dal titolo " l'infanzia in convento "si segnala che nel 1802 presso il Convento di Santa Chiara tra le educande vi fossero ben cinque discendenti (5) della nobile famiglia Tronconi
Il Vescovo Andrea Lucibello nel 1820 aveva deliberato che le educante erano tenute a versare una quota per il vitto , infatti al Monastero di Santa Chiara si era arrivati a pagare 48 ducati all'anno.L'età minima di entrata al Convento era di sette(7) anni e poteva restare fino al massimo di anni 25 come affermava la Congrecazione dei Vescovi.I monasteri dovevano avere uno spazio apposito per le educande,separato da quello abitato dalle altre religiose, in questo spazio le piccole allieve erano controllate dalla maestra e dalla sua aiutante e dormivano da sole infatti basta vedere la pianta del fabricato del 1896 , realizzata dall'ingegnere Montella e conservata presso l'Archivio storico del Comune di Sora
Le allieve bambine dovevano sottostare alle leggi della stretta clausura ,ad un rigida disciplina e lontane dalle proprio famiglie che di rado potevano vedere le proprio famiglie attraverso le grate .
Per la regola rigida alle allieve bambine non era permesso ricevere le lettere ma al Monastero di Santa Chiara si dava la pssibilità di riceverle , chiaramente le piccole allieve erano sorvegliate continuamente e non potevano mai essere lasciate da sole.
Un'altro motivo che le famiglie portassero le allieve bambine nel Monastero era perchè all'interno vi fossero presenti delle zie monache,nel Monastero di Santa Chiara si concedeva alle monache la facoltà di comunicare con le proprie nipoti educande una volta la settimana sempre sotto il permesso della Badessa.
Tra il 1839 e il 1842 il Vescovo Giuseppe Montieri fu
senz'altro il principale fautore della crescita delle comunità religiose non claustrali, infatti in vari paesi nacquero diverse comunità:
Anno 1842 Comunità delle Suore Luigine-
Anno 1847 Comunità delle Suore Luigine -
Anno 1850 Comunità delle Suore Stimmatine -
Anno 1852 Comunità delle Suore Adoratrici del Preziosissimo sangue -
Anno 1854 Comunità delle Suore di Montecalvario dette "brignoline" dal nome del protettore Emanuele Brignole-
Si deve invece al Canonico Tommaso Lanna ispettore delle scuole del distretto di Sora
la fondazione delle Suore della Carità nate in Francia nel 1799 per opera di Giovanna Antida Thouret dove queste suore fondarono asili e scuole femminili ecco alcuni esempi :
Anno 1844 nella città di Sora
Anno 1846 nella città di Arpino
Anno 1853 nella città di Isola del Liri
Anno 1853 nella città di Roccasecca
Tra il 1866 e il 1867 cominciarono i primi problemi per i conventi , furono fatte leggi dure e cioè dette " Leggi Eversive" più dure di quelle emanate da governo napoleonico,e cioè tolsero il riconoscimento legale a tutte le comunità claustrali requisendone i beni a favore del demanio.Correva l'anno 1899 e al Monastero di Santa Chiara erano rimaste poche suore cistercensi e si raccoglievano tutte in un'aula del Monastero stesso.Il 14 ottobre 1899 il comune delibera il Progetto di convertire il Monastero di Santa Chiara in un edificio scolastico cioè adibirlo ad asilo e a scuola elementare.Infine in definitiva le Suore continuarono a mettere in pratica quanto prescritto dalla regola ad impartire un'insegnamento religioso alle bambine della scuola elementare e asilo insomma anche con la soppressione dei conventi le suore continuarono a lavorare come insegnanti