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Nei secoli passati tutti i nostri governatori non curarono ne la custodia ne la manutenzione del nostro castello, il castello nei secoli passati è servito solo come rifugio ai Sorani in caso di invasioni della loro città .
Passati i pericoli, tutti tornavano alle consuete abitudini.Il castello sorano venne concesso ai fedeli del re di Napoli, dentro le massicce mura si svolgeva la vita , esisteva la cappella per le funzioni religiose, esisteva la camera per il riposo dei soldati , esisteva la camera dei servi,esisteva camera dei viveri di ogni tipo di cibo, esistevano la camera del Castellano e della sua signora , esisteva la sala dei ricevimenti e la sala per discutere su alcune questioni che succedevano in quel tempo.Dal 1200 la moneta che veniva usata nella nostra città di Sora ed esattamente nel Castello San Casto e Cassio erano il Tari,il Grano,il Tornese , il Cavallo, il Carlino ed infine la Piastra Nel 1271 nel riordinare la difesa dei castelli il Re Carlo I dispone che la Rocca Sorella abbia un << Castellano milite >> con 30 inservienti .
Nel castello il Castellano veniva pagato dal sovrano di Napoli con due(2) tari al giorno e a tutti i servienti del castello venivano pagati con otto(8) grana
Le immagini delle monete di quel tempo sono state prese dal sito wikipedia
Le monete che venivano usate in quel tempo oltre al Tari e al Grano esistevano anche altre monete e cioè il Carlino,il Tornese, il Cavallo, e infine la Piastra che era la moneta più grande
Il carlino è la moneta emessa tra il 1200 e 1400 a Napoli e in altri posti d'Italia , l'autore fù Carlo I D'Angiò re di Napoli e Sicilia correva l'anno 1278
IL CASTELLANO
Il Castellano era quella persona responsabile che teneva in custodia il castello e la sua rocca , era la persona più importante del castello , aveva con se una guarnigione, quest'ultima aveva il compito di difendere il castello da un'attacco o da un'assedio , sia il castellano che la sua signora erano protetti e sorvegliati da l'Armigero
L'ARMIGERO
Nel castello esisteva anche chi aveva il compito e il dovere di proteggere sia il Castellano che la sua signora, ed era la figura dell'Armigero, quest'ultimo era una delle persone scelte dal Castellano , che aveva prestato giuramento di assoluta fedeltà ,indossova un'armatura di ferro e oltre ad essere un'esperto portava con se le armi per difendere il Castellano e la sua signora.
GLI ALBORI DEL CASTELLO DI SORA
Le prime tracce d'insediamento risalgono ad un popolo poco conosciuto che gettarono le basi sulla rocca di San Casto e Cassio o detta anche rocca Sorella ,il popolo in questione erano chiamati i PELASGI
Infatti prima che venisse costruito il castello , basta vedere il basamento sotto e ci si rende conto delle grandi ed enormi pietre che sono state utilizzate per la costruzione di una base per una struttura , e sappiamo e conosciamo bene le mura pelasgiche sui nostri territori
Più tardi il popolo dei Pelasgi incomiciò a ricevere diverse disfatte frazionandosi in diversi popoli tra cui i Volsci Con la venuta e la scesa dei Volsci nell'Italia centrale ed esattamente a Sora , i Volsci erano un popolo che lavorava e viveva molto sulla pastorizia e agricoltura , era anche un popolo che sapeva come difendersi bene dai suoi nemici Sabini,Equi e Ernici , ma purtroppo più tardi ogni popolo venne assediato,distrutto, e sottomesso al grande potere dei Romani
Nel 313 a.c. Sora fu conquistata dai Romani attraverso il tradimento di un concittadino sorano che uscendo dai cunicoli sotteranei si presentò alla legione romana per portarli in un sentiero segreto la Rava Rossa.
Il Castello di Sora , allora rocca inespugnabile per la sua grandissima costruzione e per le mancanze delle strade (eccetto due stradine mulattiere una in contrada Forca e l'altra in Contrada Rava Rossa, oltre ai sette(7) cunicoli segreti che mettevano in comunicazione con il castello e diverse zone di Sora(vedi la mappa e i cunicoli)
Il recupero del Castello è stato grazie ad Evangelista Carrara che ideò una pianta rettangolare del castello con 6 torrioni cilindrici, quadrati e poligonali , un'ampio cortile dove c'era , la cappella votiva, la prigione,cisterne per l'acqua,il pollaio,la conigliera,l'arsenale delle armi , l'archivio per il notaio, ed infine vicino la stanza del Castellano c'era un passaggio un cunicolo che portava in due parti , una per il cellière (quest'ultima era una stanza segreta sotterranea dove si conservavano i vini comuni e di grande importanza ) e l'altra proseguiva per diversi cunicoli sotteranei lungo il Monte San Casto che mettevano in comunicazione diverse parti della città.
Dal 1873 il proprietario del Castello fù il Comune di Sora che l'acquistò dal Demanio per la somma simbolica di lire 140.
Beh son passati più di 149 anni e non sembra che il Comune abbia apprezzato il Grande Tesoro storico, archeologico, panoramico e culturale che possiede.
Nel 1950 sorse anche un comitato per il Castello, all'epoca era il Sindaco Avvocato Savona Francesco che insieme al C.A.I. cercò di riportarlo un pò sù , ma chi sacrificò il resto della sua vita fù il veneto BORTOLOTTO DOMENICO che veniva da Miane (Treviso) , ripulì tutto il Castello e fece anche da custode, ma non solo fù lui che ha scoperto i famosi cunicoli sotterranei .